Il mondo della pizza in Italia

Rassegna Stampa nr. 34/2019 – dal 23 al 29 aprile 2019

La nostra rassegna stampa offre una panoramica sul mondo della pizza: novità, curiosità, nuove aperture, consigli e tanto altro per restare in continuo aggiornamento.

Vediamo insieme quello di cui si è parlato in Italia dal 23 al 29 aprile 2019:

 

A cura di Bruna Sapere

 

Nasce il primo corso di Assaggiatori esperti di pizza con metodo scientifico al fine di formare persone in grado di elaborare delle schede specifiche per la valutazione sensoriale dell’eccellenza mady in Italy, organizzato dal Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente dell’Università di Foggia. Nel Cilento, invece, parte un progetto che ha il gusto della tradizione e lo sguardo verso il futuro: l’Academy Pizza, promossa da Federtravel – prima associazione dei tour operator del Cilento – e succursale della scuola ideata dall’Associazione Verace Pizza Napoletana di Antonio Pace. L’Accademia è destinata alla formazione di operatori della ristorazione attraverso una serie di corsi. Ai promossi saranno riconosciuti attestati validi in tutto il mondo. Tra gli obiettivi, promuovere la Dieta Mediterranea utilizzando i tanti prodotti doc del territorio, contribuire allo sviluppo del Cilento e garantire futuro ai giovani.

A Foggia i primi assaggiatori esperti di pizza

A Foggia i primi assaggiatori esperti di pizza

Foggia TodaySono foggiani i primi “assaggiatori esperti di pizza con metodo scientifico” d’Italia“

Il MattinoNapoli, Bangkok e Cilento: ecco la Pizza Academy

 

• Il Luciano Pignataro Wine&Food Blog ci racconta le storie di due fuoriclasse campani dell’arte bianca, due carriere di successo nate entrambe un po’ per caso, un po’ per necessità: Francesco Martucci, dalle più svariate mansioni in pizzeria, dall’età di 10 anni, fino al successo di oggi. La gavetta, la concentrazione, il rigore, il riserbo sui prodotti utilizzati. Immerso nel lavoro a testa bassa, senza sponsor sulla giacca e nessuna partecipazione a congressi nei giorni di apertura; Diego Vitagliano, giovane esponente della pizza contemporanea che già occupa un posto primario nell’Olimpo dei pizzaioli e che a 33 anni ha aperto la sua seconda pizzeria a Pozzuoli, a distanza di appena un anno dalla prima.

Francesco Martucci

Francesco Martucci

Luciano Pignataro Wine&Food Blog Francesco Martucci Story, al lavoro per necessità a dieci anni dallo zio. Poi il grande successo di pubblico e di critica

Luciano Pignataro Wine&Food Blog Diego Vitagliano raddoppia a Pozzuoli e fa la pizza caso e ova con Francesco Sposito

 

• Panificio con pizza, o pizzeria con pane; a prevalere un aspetto o l’altro in relazione agli orari, con proposte adatte all’intera giornata, da mattino a sera. Pizza alla pala, variante di estrazione romana servita al taglio, specie di giorno. La tonda, invece, è una portata esclusiva della cena. Cotta in forno elettrico è ugualmente buonissima, leggera e croccante con ingredienti di grande qualità. Tutto questo è Crosta a Milano, in Via Felice Bellotti. Proposta essenziale basata su una interpretazione in chiave moderna della pizza napoletana da Luppolo & Farina, a Latiano, in provincia di Brindisi. Non si tratta solo di una pizzeria di un piccolo paese di provincia, ma, puntando su un gruppo di giovani collaboratori under 30, è diventata un punto di riferimento sul territorio per gli amanti della buona cucina. Certi che il buon cibo non sia soltanto un’esperienza all’insegna del gusto, ma di relax a 360 gradi, il pizzaiolo Cristiano Taurisano sperimenta abbinamenti più o meno insoliti, mentre il suo socio Davide Barile si occupa della gestione della sala.

La pizza di Crosta

La pizza di Crosta

Corriere – Vivi MilanoLa buona pizza di Crosta

Fine Dining Lovers Cristiano Taurisano: “Da Luppolo & Farina l’evoluzione della pizza napoletana”

 

• Oggi, la scena gastronomica fiorentina vanta numerosi indirizzi in cui poter gustare una pizza di qualità. Nel centro di Firenze: Berberè, Santarpia, Mario Cipriano al Vecchio e il Mare, Stefano Callegari e Marco Fierro al Mercato Centrale; più di recente anche Guglielmo Vuolo è arrivato in città per aderire al nuovo progetto del Caffè Italiano; in autunno, in via San Gallo, aprirà Starita e voci insistenti danno per certo l’arrivo di Gino Sorbillo ed Enzo Coccia. Dalla metà di maggio, prenderà forma anche la nuova sede de Le Follie di Romualdo in via San Niccolò, dove Romualdo Rizzuti si avvia a inaugurare il suo primo progetto in solitaria, in attesa di un altro impegno che lo porterà nuovamente nel giardino del Four Seasons, per la stagione estiva della pizzeria. Spostandoci in Campania, di recente apertura è la Pizzeria Madremia, nel comune di Sirignano, in provincia di Avellino. Alla guida c’è lo chef Giovanni Arvonio e al forno il Pizzaiolo Pasquale Polcaro. Due Irpini doc che propongono la loro visione di pizza gourmet coniugando l’amore per il territorio attraverso un’accurata scelta di prodotti campani, in special modo irpini, e la professionalità acquisita negli anni tra gavetta e corsi di perfezionamento. La denominazione del locale si riferisce all’utilizzo esclusivo del Lievito Madre nell’impasto che conferisce estrema leggerezza, sapore ed effetto canotto. La cottura in forno elettrico non fa rimpiangere il tradizionale forno a legna. Prodotti campani, soprattutto del Vesuvio, anche per Pizzaioli Veraci con sede nel quartiere partenopeo di Fuorigrotta. Nata dodici anni fa dal progetto di Raffaele Fusco e Carmine Bellopede, nel 2014, forte della popolarità raggiunta, la pizzeria ha raddoppiato con l’apertura in via Toledo, nel cuore pulsante di Napoli. Qui, Renato Matarazzo propone una pizza verace, morbida, fragrante e digeribile, cotta nel forno a legna, e derivante da un impasto preparato con biga e complessiva maturazione di 36 ore.

La pizza di Le Follie di Romualdo

La pizza di Le Follie di Romualdo

Gambero RossoLe Follie di Romualdo riapre a Firenze. Le pizze di Romualdo Rizzuti a San Niccolò

Luciano Pignataro Wine&Food Blog Pizzeria Madremia a Sirignano

Luciano Pignataro Wine&Food Blog Pizzaioli Veraci a Fuorigrotta, la pizzeria tradizionale dove si respira il calore partenopeo

 

• Come si mangia la pizza? Con le mani o con la forchetta? prima il cornicione o il centro? Non solo quello che mangiamo, ma anche come lo facciamo può svelare molto di noi e della nostra personalità. Patti Wood, esperta di linguaggio del corpo e del comportamento umano dell’Emory University di Atlanta, ha esaminato gli stili di personalità in base al modo in cui ciascuno di noi taglia e mangia la tipica specialità napoletana. Pasta e pizza senza glutine? In oltre metà dei casi pare si tratti di un’indicazione falsa. Una ricerca condotta dalla Columbia University’s Mailman School of Public Health in diversi ristoranti americani ha voluto vederci chiaro su quanto i piatti gluten-free siano effettivamente privi di glutine. I risultati, pubblicati sulla rivista American Journal of Gastroenterology, sono stati tutt’altro che confortanti: in circa il 32% dei casi, i prodotti pubblicizzati come gluten-free contengono in realtà tracce di glutine. I più colpiti sono proprio pasta e pizza. Si tratta tuttavia solo di una stima approssimativa. La Cnn ha stilato una classifica dei 50 cibi migliori al mondo. La pizza napoletana è finita al secondo posto e le motivazioni sulla scelta sono più che soddisfacenti: “La migliore pizza era ed è ancora quella napoletana. Un’invenzione protetta da tutele e realizzata con prodotti freschi e unici. I napoletani hanno creato un cibo che pochi sanno preparare correttamente, ma di cui gode tutto il mondo.” Al primo posto, invece, si trova il Massamann Curry della Thailandia, una zuppa che si realizza solitamente con manzo e patate.

Come si mangia la pizza dice chi siamo

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GQ ItaliaCome si mangia la pizza dice chi siamo

In NaturaleNei ristoranti USA pasta e pizza senza glutine non sono sempre gluten-free

InterNapoliA tavola comanda Napoli, la classifica dei 50 cibi migliori del mondo

 

E’ in dirittura d’arrivo, grazie al Consorzio della Focaccia Barese nato nel 2010, l’iter per il riconoscimento del marchio Igp – Indicazione Geografica Protetta – per quei panifici che rispetteranno un disciplinare concordato tra il Consorzio e l’Università di Bari. Gli ingredienti della Focaccia Barese igp dovranno essere semola di grano duro, farina 0 o doppio zero, olio evo, patate e lievito naturale. Le altre, dunque, saranno imitazioni o libere interpretazioni. Nata, in origine, come variante del pane di grano duro, per sfruttare il calore emesso dal forno in attesa che fosse alla temperatura ideale per la cottura del pane, la focaccia barese vanta numerosi tentativi di imitazione. Tra i caratteri di riconoscimento: la forma a ruota, il pomodoro che non affonda nell’impasto, la base croccante e l’interno soffice. Derivante da una tradizione collaudata di forni centenari, quando a Bari si chiede una ‘ruota a viaggiare’, è più probabile ci si trovi dal fornaio piuttosto che dal gommista, perché qui le focacce si vendono ‘a ruote’. A Torino, invece, torna di moda lo storico padellino, uno dei simboli della città, grazie alla lungimiranza di giovani imprenditori locali. Ne è un esempio Bricks, la pizzeria di via San Francesco da Paola, che toglie l’offerta ristorativa classica e mette in carta la pizza al tegamino anche in versione integrale. Una nuova identità più al passo con i tempi, dunque, forte di un’attenzione verso farine non raffinate, leggerezza e materie prime d’eccezione.

Focaccia barese

Focaccia barese

Luciano Pignataro Wine&Food Blog Apologia della focaccia barese – Verso il marchio Igp

La StampaImpasti e gusti semplici, così rinasce il padellino

 

 

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