Tra i tanti locali, spesso turistici, di Corso Vittorio Emanuele II a Cagliari, troverete la pizzeria Framento. Il locale è moderno, molto curato, con il bel bancone all'ingresso e dietro la grande lavagna che scandisce le proposte del giorno.  Lunga lievitazione, forno elettrico e lievito madre, sono le caratteristiche principali di questa pizza che non assomiglia a nessun'altra. La proposta per le farciture è incentrata sulla stagionalità degli ingredienti, con qualche pizza classica sempre presente in menu. Il servizio è veramente molto gentile, preparato e sempre sorridente, un plus. I dolci sono fatti in casa, veramente notevole il sorbetto al mandarino. Delizioso il giardino nel periodo estivo, adatto anche per una serata romantica. Proposta del bere molto interessante con particolare attenzione alle birre. I prezzi sono un filino sopra la media dell'Isola, ma ne vale assolutamente la pena.

Johnny Di Francesco, di origini napoletane, ha cominciato a fare pizza all'età di dodici anni, ed ha aperto la sua prima pizzeria a diciotto anni. Con il progetto di 400 Gradi è riuscito nell’intento di portare l’autentica pizza di stile napoletano in Australia, diventando una vera istituzione in tutto il Paese. Il locale è molto curato, la mise en place è elegante e sobria, con tovaglioli in lino, calici di cristallo e niente tovaglie. L'impasto è quello tradizionale della Verace Pizza Napoletana, i prodotti delle farciture, anche quelle più fantasiose sono di grande qualità, ma la margherita resta sempre e comunque il modo migliore per assaporare la pizza. Forno a legna, che brucia a 400 gradi, da qui il nome del locale. Il servizio è sopra gli standard di una qualsiasi pizzeria. Ottima anche la proposta dei dolci, tra cui vi consigliamo di provare il Tiramisù.

Troverete Ciak in the Kitchen, nel complesso commerciale Landmark a Hong Kong, un vero presidio di italianità. L'ambiente è moderno e molto curato, il personale di servizio gentile. Pasta, parmigiana di melanzane e i piatti della tradizione del Bel Paese, ma soprattutto pizza. L'impasto è croccante fuori e morbido dentro, lievita per almeno 36 ore e questo lo rende leggero e digeribile. Il forno è quello elettrico, ma la differenza con quello a legna non si nota minimamente. Anche la carta dei vini parla italiano, ricarichi corretti e molto intelligente la selezione.

In questa pizzeria di Vancouver, che ci ha colpiti particolarmente, troverete una vera pizza di stile napoletano, con forno a legna, farina 00, pomodoro San Marzano, come prevede la tradizione. L’impasto è ben idratato, leggero e alveolato. Una pizza napoletana classica, leggermente più piccola del piatto. Tutto parla italiano in questa pizzeria, dal vino agli aperitivi, dagli amari ai dessert. Le farciture sono fatte con prodotti di ottima qualità. Il servizio è molto veloce, garbato, saprà accogliere tutte le vostre richieste. Tra i dolci vi consigliamo un assaggio della torta caprese.

Se siete in Giappone e volete viaggiare con la mente e con il gusto nei vicoli di Napoli, Pizzeria Braceria Cesari è l'indirizzo giusto. Varcata la soglia di questa pizzeria, che si trova nel cuore del quartiere della vita notturna della città, sarete immersi nella tradizione napoletana più pura. Dagli arredi agli oggetti in pizzeria tutto richiama la città partenopea. Impasto tradizionale a ruota di carro, in stile tribunali, forno a legna. Per i topping i prodotti arrivano direttamente dall'Italia e sono quanto di meglio si può trovare in circolazione. A capo dei pizzaioli c’è “Pasquale” Makishima, che dopo aver appreso dai migliori maestri dell’impasto napoletani, porta avanti la tradizione nel suo Giappone.

Dopo l'esperienza, che ancora continua con enorme successo a Baradili, minuscolo comune della Marmilla, il team di Sa Scolla ha aperto anche a Cagliari. Appena entrati verrete colpiti dalle grandi travi in legno che sostengono il soffitto e dal bar sulla destra. Il locale si sviluppa su due sale. L'impasto è leggero e digeribile ed è una via di mezzo tra quello morbido e scioglievole napoletano e quello sottile e scrocchiarello della romana. La proposta delle pizze si divide in quattro aree. Le pizze classiche, quelle dell’Accademia, le stagionali e da leccarsi le dita. Buona e rustica la Carrettiera con mozzarella, pomodoro, cacioricotta, cipolla, origano. I dolci sono fatti in casa, assolutamente da provare le Seada di Gavoi con abbameli. La carta dei vini prevede una selezione interessante, con qualche piccola divagazione, dei migliori vini dell'Isola. Servizio attento. Prezzi nella media della città.

Mettersi in coda davanti alle due sedi di Marghe, specialmente nei fine settimana, è un rito pressoché obbligatorio per chi a Milano è alla ricerca di una pizza da ricordare. Perché dietro la piccola sofferenza di quell'attesa, dietro quell'atmosfera così concitata, giovane e informale si nasconde la magia di un'insegna che – nonostante la notorietà acquisita nel corso degli anni - riesce ancora a regalare emozioni che profumano di farina e di voglia di crescere. La lievitazione naturale dell'impasto di 48 ore e l'ottima qualità degli ingredienti della farcitura, dal pomodoro San Marzano al Fior d'Agerola, fanno il resto: certo, le pizze in carta restano sempre di numero contenuto, ma le proposte speciali della settimana e del mese garantiscono comunque una certa soddisfazione anche a chi è alla ricerca di prospettive meno tradizionali.

Nella città dei canotti e della pizza contemporanea il rifugio sicuro e tradizionale di chi ama la pizza napoletana tradizionale. La pizzeria di Francesco Di Ceglie si è allargata con una seconda sala più grande e una proposta decisamente più ampia di vino e di birra. Oltre a marinara e margherita, immancabili le pizze di stagione, formidabile la cosacca, ottimo davvero il ripieno al forno e buoni i fritti. Interessante anche la proposta della pizza in pala. La pizzeria si distingue per un'ottima ricerca delle materie prime e per un servizio attento e preciso anche quando la sala è sold out. Perfetto anche il servizio di asporto che non rallenta il ritmo di chi aspetta seduto.

Appena fuori il centro di Sassari, troverete la pizzeria di Sandro Cubeddu, giovane talento isolano degli impasti. Una grande cucina a vista è il centro del locale, che a pranzo diventa anche bistrot, invece la sera spazio solo alla pizza e ai dolci di buona fattura. Piccolo, confortevole, toni scuri e caldi, per le due salette, uno a piano terra e l'altra al primo piano. Ampia la proposta nella carta del bere, presente anche un’interessante selezione di cocktail che potrete scegliere solo per l'aperitivo o a tutto pasto. Il menu è diviso in quattro sezioni: i classici, gli impasti tradizionali, le innovative da degustazione e le “pan crock”. Le pizze vengono servite già porzionate in otto spicchi. Tra gli assaggi che consigliamo la Carlofortina e il Pan crock con un prosciutto cotto artigianale sardo, veramente notevole. Il servizio è giovane e preparato.

Il Next Food & Lounge, ultima creatura dello chef Luigi Pomata, potremmo definirlo un locale multi space e multi proposta, dai piatti come entrata ai burger, fino alle insalate. Ma il pezzo forte del locale è senza dubbio la pizza. Una pizza diversa, gourmet se vogliamo. L'impasto è realizzato con farine macinate a pietra. Locale di tendenza, molto curato, così come il servizio. Per il bere potrete scegliere tra la lista degli aperitivi e cocktails. Tra le pizze da provare la Regina con mozzarella di bufala, prosciutto crudo di Parma riserva, invece tra i dolci immancabile l'assaggio della cassata Carlofortina, davvero molto buona. I prezzi sono un filino sopra la media.

Design contemporaneo, affaccio sul salotto di Este - a due passi dalla suggestiva Torre della Porta Vecchia - e pizze decisamente fuori dal coro. La Tana del Luppolo si propone come novità senza imbarazzo e falsa modestia: è un bel locale, in un bel luogo (dentro, grazie all'estro dei progettisti, e fuori, per effetto dell'incantevole plateatico), capace di presentare un prodotto originale. La pizza è la protagonista di un locale che propone anche hamburger d'autore e una discreta cucina. Impasto croccante e leggero, ad alta digeribilità, frutto di ricerca e di estro. Topping che brilla per originalità, come nella Pennar che presenta formaggi e speck dell'Altopiano di Asiago, o nella Cacio e Pepe. Ancora di più nella Corniciata che utilizza in modo singolare la ricotta. La carta delle birre è ricca di idee. Servizio celere e premuroso. Graditi anche i consigli sul prodotto. Locale dallo spirito giovane e di gradevole taglio contemporaneo. Rapporto qualità-prezzo decisamente buono.

Questa pizzeria immersa nel verde della Toscana, arredamento sobrio e con tanta gentilezza da parte del personale di servizio, si conferma tra le più interessanti della regione. Chicco è Stefano Canosci, pizzaiolo e proprietario, originario di San Sepolcro. La pizza si rifà allo stile napoletano, con qualche variante. L’impasto, digeribile e buono, è fatto lievitare per 72 ore, morbido e scioglievole all'interno si presenta con una leggera crosticina croccante all'esterno. Il calzone fritto con nduja e fiordilatte di Agerola, di ottima fattura è asciutto e gustoso. La pizza Aglione gialla, con pomodorini gialli di diverse varietà e aglione è veramente interessante. Prezzi corretti, una buona selezione di birre e di vini, rendono questa pizzeria un approdo sicuro e consigliato.