Luca Giavi, direttore del Consorzio di Tutela Prosecco Doc definisce l’abbinamento “un lusso democratico” su cui scommettere, capace di offrire grandi soddisfazioni per l’immagine, per la crescita economica di entrambi i settori e per la valorizzazione del made in Italy autentico.
“Pizza e prosecco sono fra le food-words più conosciute e nominate all’estero – sottolinea – e in assoluto, le parole italiane più usate; l’accoppiata si difende bene anche sulle tavole italiane dove l’automatismo pizza-birra non è più scontato”.
“Sempre di più è una proposta easy vincente per una pausa pranzo adatta ai ritmi di oggi. La pizza si prepara velocemente, è un piatto caldo e appagante, un calice di prosecco fresco l’accompagna bene ed esalta i sapori. Insieme interpretano la voglia di mangiar bene e di ritornare al lavoro senza sentirsi appesantiti”.
– Proviamo ad immaginare l’abbinamento giusto per tre tipologie di pizza che idealmente rappresentano tre culture da forno differenti: quella veneta, la romana, la napoletana.
“Sul nostro territorio di produzione gioco in casa e alla pizza polenta e baccalà di Simone Padoan accompagnerei un extra dry rifermentato in bottiglia dal carattere morbido e piacevole al palato; su un trancio di romana con le acciughe senz’altro un brut adatto ad esaltare le note sapide; mentre sulla classica margherita napoletana che fonde le dolcezze della mozzarella di bufala con il sottofondo acidulo del pomodoro tornerei sull’ extra dry rifermentato in bottiglia”.
– Come promuovete questo concept?
Abbiamo stilato una carta Prosecco pizza che nell’ultimo anno abbiamo promosso nelle pizzerie e nei maggiori eventi internazionali di settore, il riscontro è molto positivo, anche al Sud, nel napoletano per esempio la memoria riporta all’abbinamento con il vino perché c’era un’antica abitudine nelle locande di consumare la pizza con i vini frizzanti locali. Ora, la nostra non è una crociata contro la birra, ma vogliamo certamente sottolineare che quando si parla di territorio, di tradizione e di cultura gastronomica, le nostre bollicine e la pizza li raccontano benissimo”.
Chi sceglie questa coppia?
La fascia degli affezionati fedeli sta fra i 35enni e i 55enni e sono in costante crescita i giovani under 35 e fra questi le donne, segno che stiamo parlando di una coppia che cattura il gusto contemporaneo unendo piacevolezza, memoria, costo contenuto, l’alta tecnologia nella produzione del vino e l’alta manualità e capacità nella selezione degli ingredienti in pizzeria. Tutto questo il pubblico lo riconosce e lo sceglie”.
– Il suo abbinamento preferito?
La margherita sbagliata di Franco Pepe con un extra dry rifermentato in bottiglia, sono equilibri di dolcezze diverse che si valorizzano e si allungano a vicenda, come una storia d’amore destinata a durare nel tempo”.
Laura Guerra