Rassegna stampa sul mondo della pizza in Italia – nr. 14 dal 12 febbraio al 18 febbraio 2019

La nostra rassegna stampa offre una panoramica sul mondo della pizza: novità, curiosità, nuove aperture, consigli e tanto altro per restare in continuo aggiornamento.

Vediamo insieme quello di cui si è parlato in Italia dal 12 febbraio al 18 febbraio 2019:

 

A cura di Bruna Sapere

Sempre più vivace il quadro delle nuove pizzerie di Salerno – dopo decenni di stasi – con diversi punti di riferimento in tutti i quartieri della città, dal centro storico alla periferia. Ad esempio, nella zona Santa Margherita di Pastena, in uno stabile di nuova costruzione, ha aperto ‘A Puntella. Un grande forno (elettrico) al centro e una squadra giovane e motivata capitanata da Amedeo Romano, caratterizzano il locale. Pizza ben lievitata, leggera e digeribile e cornicione in stile ‘canotto’. In Corso Garibaldi, invece, spicca la pizzeria di Rodolfo Sorbillo “Via Tribunali” per l’iniziativa della pizza sospesa. Lo slogan «Fai un gesto “buono” lascia una pizza sospesa» invita a pagare una pizza a chi vive un momento di difficoltà. Snap Italy segnala 5 pizzerie di Salerno in cui si prepara l’autentica napoletana doc.

La Pizza Fichi di Aniello Mansi

La Pizza Fichi di Aniello Mansi

Luciano Pignataro Wine&Food BlogSalerno, pizzeria ‘A Puntella: un altro buon canotto in città

Repubblica di NapoliA Salerno c’è la pizza sospesa

Snap ItalyPizzerie a Salerno: ecco la nostra top 5

 

• In tutta la Campania, e non solo nel napoletano, continua a crescere il movimento della pizza di qualità. Il Luciano Pignataro Wine&Food Blog, alla ricerca incessante di indirizzi validi in cui poter mangiare una pizza come Dio comanda – a prescindere dallo stile – recensisce tre pizzerie campane: La Pizzeria La Lanternina a Moiano, alle falde del Taburno, prepara pizze sottili, dal cornicione gonfio e ben aerato, in un territorio dove in passato si prediligevano pizze molto più sottili e dalla lunga cottura. Il metodo indiretto sprigiona un profumo marcato e il sapore del grano; Pizzeria La Spiripizza, della famiglia Ordine a San Giorgio a Cremano, dove la scelta dei prodotti utilizzati è frutto di accurate selezioni presso aziende territoriali a vocazione biologica, con particolare attenzione all’uso di alimenti senza glutine. Le pizze, dal cornicione alto e alveolato, sono lavorate con farina doppio zero, per un impasto a lunga lievitazione e ben idratato, e sono cotte nell’ampio forno a legna; In Cantiere, a Torrette di Mercogliano, subito fuori Avellino, infine, richiama lo stile dei cantieri edili con bancali, assi da ponte e tubi. Al forno Michelangelo Casale, di origine napoletana, propone una pizza di buona qualità, morbida e sottile, dai bordi alti che impiega ingredienti freschi e selezionati.

Pizza con mozzarella, fiori di zucca ripieni e pomodori gialli di In Cantiere

Pizza con mozzarella, fiori di zucca ripieni e pomodori gialli di In Cantiere

Luciano Pignataro Wine&Food BlogPizzeria La Lanternina a Moiano: pizza salumi sanniti e Aglianico

Luciano Pignataro Wine&Food BlogPizzeria La Spiripizza di San Giorgio a Cremano (Na)

Luciano Pignataro Wine&Food BlogPizzeria In Cantiere a Torrette di Mercogliano

 

Gambero Rosso evidenzia le novità che vedono coinvolte le pizzerie d’autore, con nuove aperture da nord a sud: Gino Sorbillo a Roma, il ritorno di Guglielmo Vuolo a Napoli, Vitagliano bis a Pozzuoli, Da Zero a Torino. Matteo Aloe, alla vigilia della terza apertura meneghina di Berberè, racconta quanto conta la selezione e la formazione del personale nel successo di un’azienda solida come quella che gestisce da più di 8 anni con il fratello Salvatore. “La chiave di tutto è circondarsi di persone fidate e appassionate alla causa”.

La pizza di Berberè

La pizza di Berberè

Gambero RossoNovità pizza. Berberè fa tris a Milano, Sorbillo apre a Roma, Vuolo torna a Napoli

Gambero Rosso – Modello Berberè. Lavoro e organizzazione aziendale nel mondo della pizza

 

• Roma è la capitale della tonda scrocchiarella e della pizza al taglio, ma sta diventando un punto di riferimento anche per la pizza in stile napoletano, mentre torna di moda la pinsa romana. Caratterizzate da tradizioni completamente differenti, la pinsa è più leggera e si differisce dalla pizza nella forma ovale. Anche la periferia romana fa la sua parte. A due passi da via Casilina, a Torre Maura, c’è la Pizzeria Ristorante Golfo di Napoli di Francesco Cirillo, pizzaiolo, pasticciere e panificatore originario di Torre Annunziata. Qui si prepara una pizza napoletana contemporanea ad alta digeribilità: cornicione alto e leggermente croccante, centro scioglievole e condimenti gustosi e ben bilanciati. A seguire fedelmente la tradizione romana, invece, c’è il giovane e talentuoso Sami El Sabawy, da quasi un anno a La Pianetta, ristorante, braceria e pizzeria di Palidoro, frazione di Fiumicino. La sua pizza è esattamente quella della tradizione romana: sottilissima e croccante, condita fino al bordo e a bassa idratazione. I tempi di maturazione sono lunghi: 48 ore totali a temperatura controllata. Viene stesa con il mattarello e cotta nel forno a legna a 300/350° per 3 minuti. Sami El Sabawy rappresenta l’evoluzione della pizza romana tradizionale in materia di impasti e una bella speranza per il futuro della “scrocchiarella”, spesso disprezzata per la qualità della farina e degli ingredienti utilizzati e per la velocissima lievitazione. Compie 50 anni la pizza al taglio che ha fatto la storia, quella della Pizzeria Sancho dal 1969 di Fiumicino, che festeggia con un grande evento e ospiti speciali. A caratterizzare il suo prodotto, ricette tradizionali rivisitate con nuovi impasti, nuovi abbinamenti e interessanti collaborazioni con chef del litorale romano. Gli appassionati della pizza al taglio romana, possono gustarla anche a Lucca dove, da un anno e mezzo, è aperto “Pizzarium Bonci“, istituzione della pizza al taglio e della panificazione romana. Il locale è gestito dai fratelli Massimo e Filippo Minutelli e ha una proposta di 18 pizze, che cambiano in base alla stagione e dei fuori menù che variano in base alla serata.

Sami El Sabawy

Sami El Sabawy

Il MessaggeroÈ nata prima la pinsa romana o la pizza? Cinque curiosità sulla celebre focaccia

Luciano Pignataro Wine&Food BlogRoma, Golfo di Napoli: la pizza napoletana verace della famiglia Cirillo a Torre Maura

Luciano Pignataro Wine&Food BlogLa pizza romana tradizionale di Sami El Sabawy a La Pianetta di Palidoro

Luciano Pignataro Wine&Food BlogFiumicino, 50 anni di Sancho: la pizza al taglio che ha fatto storia

La Gazzetta di Lucca – Pizzarium Bonci, a Lucca la pizza in teglia alla romana

 

• Entrato a pieno titolo nel novero di quei personaggi legati alla storia della pizza napoletana, Giorgio Moffa, partendo dall’eredità lavorativa ricevuta dai nonni Ciro Leone e Giorgina De Somma – fondatori della storica pizzeria Trianon a Napoli – continua a portare avanti la tradizione familiare fatta di passione, identità culturale e sapori senza tempo, con l’Antica Pizzeria Ciro dal 1923. Anche la storia di Sasà Martucci, classe ’83, affonda le sue radici in una famiglia di maestri pizzaioli. Il suo nuovo locale I Masanielli – Sasà Martucci, inaugurato nel 2016 in via Vivaldi, riesce a sfornare 800 pizze al giorno, sfiorando e oltrepassando quota 1000 nei weekend.

Sasà Martucci

Sasà Martucci

Gazzettino del GolfoFamiglia Moffa: i “Centenari” della pizza a Napoli

La Gazzetta del Gusto – I Masanielli di Sasà Martucci, la pizzeria della consapevolezza

 

• In un momento storico in cui la figura professionale del pizzaiolo napoletano è ricercata in tutto il mondo e in cui, addirittura, la domanda supera l’offerta, su un noto gruppo di Facebook appare l’annuncio-scandalo da parte di un cuoco “cerchiamo pizzaioli per la stagione estiva 2019, in riviera romagnola, per le nostre catene di ristorazione, ma non devono essere napoletani”. In brevissimo tempo, decine di commenti negativi hanno invaso il post, spingendo l’autore dell’annuncio a rimuoverlo. Non ci è dato sapere se si tratti di un fake, di una frase mal posta o di odio immotivato e discriminazione territoriale. Misera parentesi oscurata da un hashtag che fa rumore: #iostoconipastori. L’autore dell’appello è Alessio Rovetta della pizzeria 7 Ponti di Bergamo. Sarà la pizza a salvare il lavoro dei pastori sardi? Se, a questo, facesse seguito anche l’appello degli altri pizzaioli, probabilmente sì. Ricordiamo che il settore pizza, oltre a salvare dop come il San Marzano, ravvivare quella del pomodorino del piennolo, esaltare prodotti come la mozzarella e la ricotta di bufala, è diventato un vero erogatore di credito per le piccole produzioni artigianali e dei presidi Slow Food.

Alessio Rovetta

Alessio Rovetta

Luciano Pignataro Wine&Food BlogRazzismo gastronomico: cerco pizzaioli, purché non siano napoletani!!!!!

Luciano Pignataro Wine&Food BlogPastori sardi, vi salveranno i pizzaioli: pagano meglio degli industriali e subito

 

Cosa si beve con una Margherita, una Marinara o una pizza fritta? Fino a qualche anno fa era scontato l’abbinamento con la birra e, in alternativa, con le bibite. Ma, volendo evitare l’effetto «lieviti su lieviti» o zuccheri su zuccheri, un’ottima soluzione si rivela la scelta di vini bianchi, rossi e rosé, ma anche il pairing con i cocktail. Molteplici le combinazioni da provare – alcune semplici, altre più insolite – l’importante è prestare attenzione agli ingredienti e ai condimenti. Vanity Fair prova le pizze del giovane Ciro Oliva, alla guida della pizzeria di famiglia Concettina ai Tre Santi, nel Rione Sanità a Napoli, e i relativi abbinamenti. Secondo Guglielmo Vuolo – pizzaiolo alla quarta generazione di famiglia, napoletano verace, che a otto anni indossava già il primo grembiule e a dodici era già al banco a fare pizze – il binomio Pizza-Prosecco è sicuramente vincente. Il risultato si fa perfetto con la pizza fritta ripiena di ricotta e ciccioli grazie alla capacità sgrassante delle bollicine che puliscono con grazia il palato.

Pizza e Prosecco: l'abbinamento di Guglielmo Vuolo

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