Simone Padoan (I Tigli): “La famiglia è al centro della mia vita e del mio lavoro, mi dà pace e consigli giusti”

di Renato Malaman

“La famiglia è la mia fonte di serenità ed è il luogo, seppur separato dal lavoro, dove condivido le scelte più importanti relative al mio lavoro”. Simone Padoan, il maestro della pizza che con la pizzeria “I Tigli” di San Bonifacio (Verona) nel 2012 – secondo la critica e non certo per una sua volontà – mise per così dire in discussione la leadership della scuola napoletana, è uno che mette la famiglia al centro della sua vita. Anche di quella professionale.

“Sono nato in una famiglia contadina della Bassa Veronese, ultimo di nove fratelli, cresciuto secondo certi valori e la vita in campagna mi ha insegnato molto”. Padoan, 48 anni, ha cominciato a lavorare proprio nella pizzeria di uno dei fratelli, protetto in fondo dall’affetto della famiglia. Poi, nel 1994,  il grande balzo nella ricerca e l’avventura coraggiosa nel mondo della cosiddetta pizza gourmet, di cui peraltro è diventato uno dei principali alfieri.

Oggi “I Tigli” è uno dei locali di avanguardia nell’universo della pizza d’autore, un punto di riferimento anche culturale, dove le tecniche di impasto e di lievitazione sono protagoniste di una crescita sotto gli occhi di tutti.

La famiglia è sempre stata il rifugio di Padoan, sia nei momenti del grande successo (esploso nel 2012, con la consacrazione sancita dal giudizio di una delle più autorevoli guide nazionali), sia nei momenti in cui la critica lo ha messo in difficoltà attraverso una sovraesposizione mediatica – con annessi e connessi – a cui non era affatto preparato. “La famiglia la intendo in senso allargato – aggiunge Padoan – vi fanno parte tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo percorso. La mia compagna Eva, mia figlia, la mia ex moglie, i miei fratelli. Con nessuno di loro riesco a mantenere a lungo delle zone d’ombra, devo chiarire subito ogni divergenza sulle scelte che riguardano il mio lavoro. Spesso il consiglio giusto arriva proprio da qualcuno di loro. Oserei dire di più: sento che sono parte della mia famiglia e del mio progetto professionale anche i ragazzi che lavorano con me…”.

Simone Padoan ama pranzare spesso con la famiglia. Persino la colazione è un momento importante da condividere. “Da un mio fratello nella Bassa Veronese vado ancora a rifornirmi di legna, cerco di andare quando trovo lui e altri famigliari, così passiamo del tempo insieme. La famiglia è importante anche quando si tratta di discutere sulle modifiche al menù. I miei genitori sono mancati presto, non erano ricchi ma ci hanno lasciato in eredità i valori. Ritengo che questi siano più preziosi dei beni materiali, quelli per cui molto spesso le famiglie si mettono a litigare, perdendo di vista l’essenza delle cose. Ecco: la famiglia aiuta a mantenere i piedi per terra”.

 

 

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