Song’ E Napule: la pizza di Ciro Iovine ha conquistato la Grande Mela

Ciro Iovine con la sua pizza ha conquistato la Grande Mela

 

di Floriana Barone

Un angolo di Napoli a New York al 146 W di Houston Street, praticamente al confine tra il Greenwich Village e SoHo: Song’ E Napule è il locale di Ciro Iovine, vulcanico pizzaiolo di Fuorigrotta, che si è aggiudicato il 7° posto in 50 Top Pizza USA 2022.

È stato il fratello, anche lui pizzaiolo, a lanciarlo in questo mondo. “Quando sono entrato in pizzeria per la prima volta avevo 13 anni e non arrivavo neanche al bancone; è stato come assistere a uno spettacolo di pura magia”, racconta Ciro.

Iovine ha lasciato Napoli all’età di 18 anni e ha iniziato a viaggiare, con l’obiettivo di portare la tradizione napoletana nel mondo: Londra, Nizza, il Nord Italia, le Isole Cayman e, nel 2011, New York. Si è innamorato della Grande Mela e, nel 2015, ha inaugurato una trattoria-pizzeria, Song’ E Napule, insieme alla moglie Austria Maldonado. “Lei è una grande donna, la mia fortuna. È stata l’unica a credere in me, spingendomi ad aprire il locale. Insieme abbiamo fatto tanti sacrifici”, spiega Ciro.

Song’ E Napule si trova a SoHo, uno dei quartieri più rinomati di New York. “Fortunatamente sono stato accolto davvero bene. Qui non ci sono solo Italiani, ma soprattutto persone del posto, che hanno apprezzato da subito la pizza napoletana e il mio modo di fare. Per questo, li ringrazio di vero cuore”, prosegue Ciro.

La mia è una pizza classica napoletana, che rispetta le caratteristiche di un impasto leggero, ma intenso, con un cornicione non molto alto e davvero soffice”, precisa il pizzaiolo napoletano. Il forno di Song’ E Napule è rigorosamente a legna, campano e artigianale e arriva dall’azienda Gianni Acunto Forni Srl.

La Margherita è la pizza che più lo rappresenta, oltre alla “Marinara Starita”, condita con San Marzano DOP, datterini, alici di Cetara, origano organico siciliano, olio EVO siciliano, aglio e pecorino bagnolese. “Mi ispiro molto a Don Antonio Starita, di cui ho una profonda ammirazione”, continua con orgoglio Iovine.

E, in materia di ingredienti, Ciro ha le idee chiarissime: “Per me, sulla pizza esiste solo il Made in Italy, senza togliere nulla alle aziende americane. Mi ero ripromesso di portare il Made in Italy ed il ‘Made in Naples’ nel mondo e, per questo, uso solo ingredienti italiani”. E, quindi, da Song’ E Napoli sono protagonisti il Pomodoro San Marzano DOP, un olio EVO pugliese e un altro siciliano, il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse, il pecorino romano e il Fiordilatte Latteria Sorrentina. “Questo tipo di fiordilatte ha una resa forte sulla pizza, è squisito e saporito. È caratterizzato da un’acidità presente in pochi prodotti. Ho provato il fiordilatte americano, ma non mi ha mai convinto abbastanza”, precisa Ciro.

La pandemia globale non ha fermato i progetti di questo instancabile pizzaiolo, che ha già aperto altri tre locali: due nuovi Song’ E Napule, uno in New Jersey ed uno nell’Upper West Side, e un terzo che segue la stessa linea e si chiama Vapoforno, un omaggio al quartiere d’origine e alla cultura del pane napoletano. “Song’ E Napule è un angolo di napoletanità a New York; uno dei prossimi passi sarà quello di far diventare quest’angolo ancora più grande”, conclude Ciro, che continua a definirsi un autentico scugnizzo napoletano. E sicuramente riuscirà a raggiungere anche questo obiettivo; when you eat pizza anything is possible, come recita lo slogan del locale.

 

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